Daila Dameno (Sportiva)

Daila Dameno (Sportiva)

 

Nata il 18 giugno 1968. Atleta paraolimpica Nazionale Italiana di nuoto e sci alpino. Campionessa italiana di nuoto e detentrice di tutti i record in tutte le specialità della sua categoria. Ai campionati italiani assoluti del 2004 ha vinto 3 ori nei 200 misti, 50 farfalla e nei 100 stile. Alle sue prime Paraolimpiadi svoltesi ad Atene si è classificata settima per 4 finali: 50 200 stile libero, 200 misti e 50 farfalla. Alle Paraolimpiadi di Torino 2006 è sesta nel SuperG, bronzo nel Gigante e argento nello Slalom

 

"Mi chiamo Daila, ho 37 anni e sono in sedia a rotelle da 7 anni. Prima che succedesse l’incidente, la mia vita era normalissima: si lavorava, si usciva con gli amici, si andava in palestra per tenersi in forma, ma mai e poi mai avrei pensato di dire un giorno: vado alle Olimpiadi. Era il 20 gennaio del ’99, penso verso l’una e mezza di notte, quando decisi di fumarmi l’ultima sigaretta sul balcone prima di andare a letto. L’ultima cosa che ricordo di quella sera e di aver acceso la sigaretta e poi... più nulla. Mi sono svegliata dopo due giorni in ospedale, immobile. Mi dissero che avevo rischiato la vita volando giù dal terzo piano. Invece ho perduto solo l’uso degli arti inferiori e della mano sinistra completamente. Rifiuto l’etichetta di eroina o di persona eccezionale. Mi sento piuttosto di essere nata, di aver vissuto fino all'esperienza della caduta, di essere morta e nata a nuova vita. Mi sono ritrovata all'improvviso in un tunnel piuttosto buio, perché sapevo quello che non volevo fare e che non volevo essere, ma non avevo ancora capito ciò che sarebbe effettivamente successo. Ci ho messo un po’ ad accettarmi, a capire cosa servisse quel corpo mezzo immobile Mi ritengo una persona molto fortunata, anche se a qualcuno potrà sembrare paradossale, e sto bene con me stessa. E sto ancora meglio e tocco il cielo con un dito quando faccio la cosa che più amo: LO SPORT. A giugno del 2003, quasi per scherzo, l’amico Giulio – tetraplegico – mi dice: perché non fai qualche sport ad alto livello? Le donne sono sempre molto poche!!! Così, per gioco ho iniziato a nuotare. Sono iniziate così le prime gare, gli Europei a Sheffield in Inghilterra con un oro nei 100 stile libero ed un argento nei 50 stile libero. E poi il grande salto: i mondiali in Argentina e le Paraolimpiadi di Atene. Che emozione... E che sacrifici, visto che i soldi erano sempre meno e di sponsor neanche a parlarne. Ma basta con il nuoto… a stare troppo in acqua vengono i reumatismi... Che fare allora??? Perché non provare a sciare? Le montagne, la natura, la libertà che spesso per noi è limitata… Ricordo con un sorriso la goffaggine dei primi corsi da principiante. Poi La Nazionale Italiana Disabili, la Coppa Europa e la Coppa del Mondo con le prime vittorie e poi il grande sogno: TORINO 2006. Provate ad immaginare cosa provo quando mi metto gli sci ai piedi, scusate quando mi siedo sugli sci. Immaginato? Ecco, non è neanche la minima parte di quelle sensazioni che ti si scatenano dentro quando scendi tra i pali o ti butti giù per una libera. Sappiate solo che con quel “marchingegno infernale” sotto di me, si raggiungono anche gli 80/90 all'ora di velocità. Un sogno…"

Date

08 Ottobre 2019

Tags

#donneitaliane